Care cittadine e cari cittadini,
vi scriviamo per confermarvi la totale disponibilità, se lo ritenete opportuno, a rappresentare, in un progetto politico concreto, il comporsi delle nostre dure e sacrosante battaglie, delle nostre esperienze, delle nostre competenze.
Per liberare Roma dalla speculazione edilizia e finanziaria, dalle mafie, dallo spreco delle risorse e dallo sfruttamento delle persone – che hanno calpestato violentemente la sua infinita bellezza – c’è bisogno di mettere in moto, dal basso e da subito, uno straordinario processo di reciproco riconoscimento.
Oggi non avrebbe senso un’ennesima candidatura, tra le tante improbabili, se non fossimo capaci di costituirci in un soggetto molteplice e plurale in grado di candidare un programma e una visione comune prima ancora che una persona.
È chiaro che questo è un percorso che non può risolversi unicamente nell’urgenza elettorale, ma questo tempo incerto, rischioso e carico di possibilità, ci chiama ora a raccogliere le energie, a sviluppare una capacità di azione, ad assumerci la responsabilità del cambiamento, a formularla in proposta di governo. Solo così potremo uscire dalla palude in cui si sono arenate le tante generose iniziative intraprese in questo senso.
Per ribaltare il modello economico e culturale che in venti anni di amministrazioni dissennate ha portato la città al fallimento, con 11 miliardi di debito, è necessario arrestare l’espansione urbana e la rendita, proponendo una nuova urbanistica. È altrettanto necessario attivare un grande piano di riconversione ecologica, economica e produttiva, che sia in grado di liberare il lavoro e il futuro dei giovani, affermando un modello culturale innovativo fondato sulla tutela del patrimonio storico-artistico, del paesaggio e dei beni comuni, sui diritti dei suoi abitanti, a partire dai più deboli, e sul progresso materiale e immateriale della città.
A tutela di questo percorso e del programma è necessario istituire una lista di cittadinanza, che raccolga l’eredità migliore di una storia di opposizione, di progetto e di invenzione interpretata dai nostri Cederna, Insolera e Nicolini. Per questo proponiamo che la lista si chiami Liberare Roma.
Per dare sostanza alla strutturazione del programma e farne un percorso davvero possibile ed efficace vi invitiamo a partecipare attivamente all’Agorà Campidoglio, per sostenere la cittadinanza che ormai da mesi presidia i lavori del consiglio comunale, facendone il luogo di incontro, scambio, condivisione del nostro futuro progetto per Roma. Vediamoci lì, a partire dal sostegno a questa lotta fondamentale contro l’ennesimo Sacco di Roma, che ci riguarda tutti.
Lasciare che le cose continuino ad andare in questo modo osceno è ora una nostra precisa responsabilità. E quando sarà troppo tardi per porvi rimedio, potremo biasimare solo noi stessi per non essere stati all’altezza delle idee che professiamo e delle lotte che stiamo combattendo.
Paolo Berdini e il comitato promotore di Liberare Roma
Caro Paolo, come Comitato civico della Repubblica Romana che sostiene la candidatura di Sandro Medici a sindaco di Roma manifestiamo interesse per il tuo e vostro progetto, avendo anche partecipato alle iniziative di Co.co.me.ro., promuovendole anche come parte del “laboratorio Roma” per questioni legate all’urbanistica.
Mi sembra un’occasione da non sprecrare